Notevole
importanza storica riveste il santuario della Madonna di Porto Salvo sorto
già prima della quarta crociata nel 1202.
Inizialmente era solo una cappella all'interno di una grotta e il Sanvisente,
intorno al 1840, la descrisse come una chiesa con all'entrata una stanza
con sedili in pietra e ornamenti musulmani, dove gli arabi
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di passaggio si
fermavano per pregare e un cancello separava questa stanza dalla chiesetta
cristiana in pessimo stato con la statua della Madonna deteriorata e buttata al suolo.
Quindi, inizialmente il santuario aveva la duplice funzione di chiesa
cristiana e di moschea.
Il Sanvisente la fece restaurare e ordinò di far festa e di celebrare una
messa il 22 settembre per ricordare il giorno del restauro.
Leggendaria poi è la figura di un eremita che viveva vicino la chiesa e
quando scorgeva una nave ancorata nel porto a seconda del vessillo che
issava mostrava un emblema con la croce o la mezzaluna a seconda se la nave
era rispettivamente cristiana o musulmana, così facendo riusciva
ad avere
aiuti da entrambe le parti.
Un bombardamento della seconda guerra mondiale distrusse il santuario ma la
statua fortunatamente restò illesa,
allora i lampedusani ricostruirono il
santuario rendendolo ancora più bello di prima.
La festa in onore della Madonna di Porto Salvo si è tramandata di
generazione in generazione ed è occasione di ritrovo anche per i compaesani
che vivono fuori dall'isola; questa festività infatti è ancor oggi molto
sentita da tutta la popolazione residente e non. La festa si celebra ancor oggi il 22 settembre e le celebrazioni durano per
l'intera settimana con processioni, sagre paesane e spettacoli organizzati
dalla comunità.
E' tradizione che la statua della Madonna venga portata in spalla dal
santuario fino al paese dove segue la benedizione del porto e della
popolazione per poi seguire le vie del centro di Lampedusa. |